Astrid Sodomka è nata nel 1982 a Vienna, dove tuttora vive. Ha studiato Arti Applicate e dal 2009 lavora come artista freelance: ora pubblica “L’intruso”
A turbare la tranquillità degli agiati abitanti del quartiere Josefstadt, a Vienna, è il ritrovamento del corpo senza vita di Amir – giovane di origine afghana – che viene scoperto sul terrazzo di un appartamento in cui si sta svolgendo la festa di compleanno di uno dei bambini che frequentano l’asilo presso cui la vittima lavorava come volontario. Poco dopo, una foto del cadavere compare su Facebook e viene usata da un gruppo dell’estrema destra austriaca per rinfocolare l’ostilità verso i rifugiati.
Ed è proprio partendo dalla cerchia di persone che ruotano attorno a questa particolare scuola d’infanzia, un asilo parentale gestito interamente dai genitori, che iniziano e si sviluppano le indagini, condotte dall’ispettore capo Giorgos Hansmann, trascinando il lettore in una realtà dai profili estremamente interessanti, un ambiente iperprotettivo ma per certi versi anche ansiogeno e contraddittorio, fatto di relazioni, preoccupazioni e segreti che man mano svelano il vero volto di una borghesia ipocrita, che cerca di nascondere le proprie dinamiche più oscure sotto quella patina di perbenismo che si alimenta di idee ecologiste, progressiste e solidali.
Astrid Sodomka è nata nel 1982 a Vienna, dove tuttora vive. Ha studiato Arti Applicate e dal 2009 lavora come artista freelance: ha esposto le sue opere in più di trenta mostre. Inoltre tiene workshop di introduzione alle arti visive per bambini e insegna in un ginnasio. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, Josefstadt, di cui sta curando la trasposizione televisiva.