Il 29 marzo alle 21 (replica il 30 alle 17) fa il suo debutto al Teatro Biblioteca Quarticciolo BLUSH, spettacolo di successo al Fringe Festival di Edimburgo
Il 29 marzo alle 21 (replica il 30 alle 17) fa il suo debutto al Teatro Biblioteca Quarticciolo BLUSH, spettacolo di successo al Fringe Festival di Edimburgo, poi replicato al Soho Theatre a Londra e nell’ambito della rassegna romana di drammaturgia straniera Trend. Marcello Cotugno realizza un allestimento mettendo in mostra le leggi non scritte riguardo la responsabilità di genere e come la vergogna che proviamo quando non ci sentiamo all’altezza possa diventare violenza. Cinque storie sul revenge porn, l’abuso attraverso immagini sessuali postate sul web senza il consenso di chi vi è ritratto con l’intento di procurare disagio, di fare del male. Tre donne e due uomini, divorati dalla vergogna, interpretati da due attori: Arianna Cremona e Claudio Righini. Ciascuno di loro vuole vendetta.
Cotugno realizza l’allestimento pensando alle nuove generazioni, mettendo la sua esperienza al servizio di un cast giovanissimo per anagrafica e sensibilità, cercando di riprodurre la catarsi esperita dalla visione del celeberrimo quanto discusso Dionysus in 69, alla luce dei problemi che affliggono le nuove generazioni. Un rito della violenza al servizio delle coscienze di oggi.
BLUSH si chiede da dove venga il nostro desiderio di far provare vergogna agli altri. Il drammaturgo Charlie Josephine (non binario, a cui riferirsi con lui/loro) racconta così l’ispirazione che l’ha condotto a scrivere il testo: «Ho iniziato a scrivere BLUSH per rabbia. Una rabbia profonda. Rabbia verso gli uomini che agiscono il revenge porn. Ma anche rabbia per il termine “revenge porn”, che di per sé è estremamente inappropriato. Suggerisce che la vittima abbia fatto qualcosa che merita vendetta. Rabbia verso un sistema legale che è tremendamente lento nel modificare leggi che dovrebbero proteggere le donne. Rabbia per la totale mancanza di educazione sessuale a scuola mentre la pornografia e l’idea dello stupro diventano virali sui telefoni dei nostri figli. Rabbia per l’imbarazzo che provo nell’essere una donna arrabbiata. La rabbia è davvero utile quando è focalizzata nel modo giusto e ho imparato molte cose. Ho imparato che la vergogna cresce nella segretezza e nel silenzio, e il miglior antidoto alla vergogna è l’empatia».
In uno spazio occupato solo da un elegante divano, che ricorda gli arredamenti dei salotti ottocenteschi, i cinque personaggi daranno vita a un testo che, partendo da una specie di literary drama, evolve in un sabba infernale dove nessuno si salva e dove il ritmo delle battute e dei personaggi si confonde come in un sogno acido. Un bad trip senza ritorno. Una cornice sospesa, all’interno della quale si alternano dipinti del romanticismo che rimandano al divano. I dipinti sono Fête galante di Jean-Antoine Watteau, I fortunati casi dell’altalena di Jean- Honoré Fragonard, Paolo e Francesca di Frank Dicksee, Pigmalione e Galatea di Jean-Léon Gérome, An amourous couple picking cherries di Émile Pierre Metzmacher e Il tramonto di Caspar David Friedrich.
Le musiche di Rival Consoles, Frank Zappa, CHVRCHES, The Books, Crass, Thomas Ross Fitzsimons, Scala & Kolacny Brothers, Graham Lambkin, Fred again e Brian Eno, creando situazioni surreali o andando in contrasto con i temi trattati, avvolgeranno i corpi martoriati (online) dell’attore e dell’attrice.
Domenica 30 marzo, al termine della replica medierà l’incontro con la compagnia il critico Rodolfo di Giammarco, nell’ambito del progetto Staffetta critica.