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Artroplastica articolare totale e obesità: nuovi studio su esiti postoperatori


I pazienti affetti da obesità che hanno assunto farmaci anti-obesità dopo artroplastica articolare totale possono avere un rischio ridotto di ricorso alla chirurgia di revisione

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I risultati di uno studio cinese, pubblicati su Jama Network Open: Rheumatology hanno dimostrato che i pazienti affetti da obesità che hanno assunto farmaci anti-obesità e sono andati incontro a calo ponderale post-operatorio entro 1 anno dall’intervento di artroplastica articolare totale possono avere un rischio significativamente ridotto di ricorso alla chirurgia di revisione a 5 e 10 anni.

“Questi risultati suggeriscono che la farmacoterapia, accompagnata da una perdita di peso relativamente sicura, efficace e sostenibile, potrebbe essere considerata una strategia per migliorare la sopravvivenza dell’impianto di protesi d’anca e di ginocchio nella popolazione obesa”.

Razionale e obiettivi dello studio
Gli interventi di protesi d’anca e di ginocchio sono tra le procedure chirurgiche più eseguite e in aumento costante, in ragione dell’invecchiamento della popolazione globale. Nonostante tali interventi siano generalmente coronati da successo, alcune protesi possono fallire nel tempo, rendendo necessario il ricorso all’intervento di revisione chirurgica, notoriamente complesso e costoso. Attualmente, il tasso annuale di revisione è circa dell’1%, mentre il rischio cumulativo di revisione a 10 anni è del 5%. Identificare, pertanto, i fattori di rischio (in particolare quelli modificabili) potrebbe migliorare la durata delle protesi articolari.

L’obesità è un’epidemia globale che colpisce 800 milioni di persone e si riscontra sempre più spesso nei pazienti sottoposti a sostituzione articolare. Gli studi mostrano che le persone obese hanno un rischio 2-3 volte maggiore di complicanze postoperatorie, comprese infezioni profonde che possono portare alla revisione chirurgica. Tuttavia, non è chiaro se la perdita di peso dopo l’intervento possa ridurre questo rischio. Nonostante ciò, le linee guida cliniche del 2023 dell’American College of Rheumatology e dell’American Association of Hip and Knee Surgeons affermano che l’obesità da sola non dovrebbe ritardare la chirurgia protesica. Con l’aumento dei pazienti obesi sottoposti a sostituzione articolare, diventa fondamentale valutare gli effetti della perdita di peso postoperatoria per migliorare la durata degli impianti.

Per colmare questa lacuna, è stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione utilizzando un’emulazione di trial clinico. Lo studio ha analizzato l’associazione tra la perdita di peso nell’anno successivo all’impiego di farmaci anti-obesità e il rischio di revisione protesica, poiché la farmacoterapia rappresenta un trattamento relativamente sicuro e con risultati soddisfacenti nella perdita di peso e nel suo mantenimento.

Disegno dello studio e risultati principali
Con questi obiettivi, i ricercatori hanno messo a punto uno studio di coorte su pazienti con obesità (età media: 64,7 anni) che avevano assunto farmaci anti-obesità, come orlistat, sibutramina, agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1 RA) e rimonabant, entro un anno dalla sostituzione totale dell’anca o del ginocchio. Il BMI medio era di 37,6 kg/m².

Inizialmente, i ricercatori hanno suddiviso i pazienti in tre coorti con strategie di trattamento abbinate per ottenere: 1) un aumento di peso o peso stabile (n = 3.691); 2) una perdita di peso da lieve a moderata, definita come una riduzione del 2%-10% del peso corporeo (n = 3.691); 3) una grande perdita di peso, definita come una riduzione superiore al 10% del peso corporeo (n = 3.691) entro un anno dall’inizio della terapia anti-obesità.

Considerando queste coorti, 1.729 pazienti del gruppo con aumento di peso o peso stabile, 1.771 pazienti del gruppo con perdita di peso da lieve a moderata e 563 pazienti del gruppo con grande perdita di peso hanno aderito alla rispettiva categoria di perdita di peso entro un anno dall’inizio della terapia farmacologica.

E’ stato calcolato che il rischio ponderato di revisione a 5 anni era:
– del 5,6% (n = 168) per il gruppo con aumento di peso o peso stabile
– del 4,4% (n = 125) per il gruppo con perdita di peso da lieve a moderata
– del 3,7% (n = 86) per il gruppo con grande perdita di peso

Rispetto al gruppo con aumento di peso o peso stabile, il gruppo con perdita di peso da lieve a moderata ha mostrato una riduzione del rischio di revisione del 25% (HR = 0,75; IC95%: 0,55-1,04), mentre il gruppo con grande perdita di peso ha mostrato una riduzione del rischio del 43% (HR = 0,57; IC95%, 0,36-0,91) a 5 anni.

Da ultimo, i ricercatori hanno osservato un andamento simile anche relativamente al rischio ponderato di revisione a 10 anni tra le coorti di pazienti in studio.

Il commento degli autori ai risultati e le implicazioni dello studio
Diverse spiegazioni sono state proposte per spiegare l’associazione osservata tra la perdita di peso postoperatoria e la riduzione del rischio di revisione dopo la sostituzione articolare.

Studi precedenti hanno dimostrato che i pazienti obesi hanno un rischio maggiore di revisione rispetto ai controlli, a causa di complicanze meccaniche: l’eccesso di peso aumenta lo stress sulle componenti articolari e sull’interfaccia di fissazione, aumentando il rischio di problemi meccanici. Nel presente studio, la riduzione del tasso di revisione potrebbe essere parzialmente attribuita alla diminuzione dello stress meccanico dopo la perdita di peso indotta dai farmaci anti-obesità.

Inoltre, oltre alla riduzione del BMI, la perdita di peso potrebbe migliorare condizioni legate all’obesità, come il diabete di tipo 2 e l’ipertensione, che sono fattori di rischio per gli interventi di revisione protesica. La gestione di queste comorbilità potrebbe spiegare ulteriormente la riduzione del rischio di revisione, soprattutto per quelle dovute a infezioni.

Le linee guida cliniche ACR/AAHKS del 2023 stabiliscono che l’obesità non dovrebbe essere una barriera alla sostituzione articolare. Con l’aumento del tasso di obesità tra i pazienti sottoposti a protesi, diventa essenziale adottare strategie per la perdita di peso postoperatoria. Tuttavia, meno del 15% dei pazienti ottiene una significativa riduzione di peso dopo l’intervento.Sebbene la dieta e l’esercizio fisico diano benefici, mantenere a lungo termine tali modifiche è difficile. La farmacoterapia, invece, rappresenta un’opzione più  sostenibile e sicura per la gestione dell’obesità.

I risultati di questo studio suggeriscono che una perdita di peso pari ad almeno il 2% entro un anno dall’uso di farmaci anti-obesità riduce il rischio di revisione a 5 e 10 anni. Se gli studi futuri confermeranno questi dati, potrebbero influenzare la pratica clinica e migliorare la durata degli impianti protesici nei pazienti obesi.

Bibliografia
Xie D, et al. Postoperative Weight Loss After Antiobesity Medications and Revision Risk After Joint Replacement, JAMA Network Open. 2025;doi:10.1001/jamanetworkopen.2024.61200.
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