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Sicurezza domestica: perché investire in un allarme casa


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La sicurezza domestica è considerata una priorità nel nostro Paese; l’ultimo rapporto “Osservatorio della Casa” mostra che per quasi la metà degli italiani il reato più temuto è il furto in casa, un evento che è già stato provato da quasi un quarto della popolazione. Il rapporto sottolinea anche il fatto che molte persone (22% circa) hanno paura a rimanere da sole di notte; inoltre, il 38,5% ha paura di uscire di casa lasciandola incustodita.

È per questo motivo che sempre più famiglie considerano la possibilità di scegliere un allarme casa per ridurre il rischio di furti e intrusioni e vivere con un maggiore senso di sicurezza.

I vantaggi di un sistema di allarme

Il principale vantaggio di un sistema di allarme è l’effetto deterrente. La presenza visibile di un sistema di allarme, con cartelli di avvertimento e telecamere, scoraggia i malintenzionati dal tentare un’effrazione. I ladri infatti tendono a scegliere “bersagli” più facili.

Ovviamente, il sapere che la propria abitazione è dotata di un sistema di allarme dà un maggiore senso di tranquillità e di sicurezza, sia quando si è in casa (e questo ha una particolare importanza nel caso di famiglie con bambini), sia nel caso di persone che vivono da sole, sia quando si è fuori. Peraltro, i moderni sistemi di allarme possono essere controllati anche da remoto con uno smartphone o un tablet.

Un altro beneficio offerto dalla presenza di un sistema di allarme è la protezione continua: gli allarmi infatti sono attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Si deve anche sottolineare il fatto che l’installazione di un allarme casa potrebbe in alcuni casi portare a una riduzione dei costi dell’assicurazione sulla casa. Le compagnie assicurative, infatti, offrono spesso sconti sul premio annuo qualora l’abitazione sia dotata di un sistema di protezione.

Sistemi di allarme: le tipologie

Sul mercato sono disponibili diversi tipi di sistemi di allarme, ognuno di essi con caratteristiche uniche.

I sistemi cablati utilizzano dei cavi per collegare i vari sensori alla centralina e richiedono un’installazione professionale. Offrono un’ottima stabilità del segnale, con un ridotto rischio di interferenze. Inoltre non sono facili da manomettere. Non mancano però i contro: la loro installazione è piuttosto complessa e costosa, sono meno flessibili qualora si debbano apportare modifiche alla loro configurazione e, data la presenza di cavi, sono esteticamente meno gradevoli.

I sistemi wireless non hanno bisogno di cavi perché usano onde radio per la comunicazione tra sensori e centralina. L’installazione di questi sistemi è semplice e veloce e, rispetto a quelli cablati, sono caratterizzati da una maggiore flessibilità qualora debbano essere modificati o ampliati. Esteticamente sono più gradevoli, ma sono più sensibili alle interferenze nei segnali radio. Periodicamente, poi, è necessario provvedere alla sostituzione delle batterie dei sensori.

I sistemi smart si connettono alla rete wi-fi di casa e possono essere controllati da remoto con uno smartphone o un tablet e offrono funzionalità avanzate come per esempio le notifiche in tempo reale; offrono anche funzionalità avanzate come la videosorveglianza. Questo li rende però dipendenti dalla connessione wi-fi e potenzialmente vulnerabili ad attacchi informatici. Il loro costo, inoltre, può essere elevato.

Incentivi e bonus sicurezza 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato, con alcune modifiche, il cosiddetto Bonus Sicurezza (detto anche Bonus Allarme), un incentivo fiscale che serve ad agevolare chi vuole aumentare la sicurezza della propria abitazione: il contribuente può richiedere una detrazione IRPEF del 36% che può essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Il limite massimo di spesa su cui è applicabile questo incentivo è di 48.000 euro e le spese che rientrano in questa agevolazione devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Per usufruire del bonus si deve conservare tutta la documentazione fiscale che riguarda l’acquisto e l’intervento di installazione (fatture e ricevute di pagamento). La fattura deve essere saldata con una modalità di pagamento tracciabile come per esempio un bonifico parlante oppure una carta di credito o debito.

Le spese sostenute devono essere specificate nella dichiarazione dei redditi 2026 (Modello 730 2026 oppure Modello Redditi Persone Fisiche 2026).