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Oggi a Misilmeri l’ultimo saluto a Sara Campanella


Lacrime, commozione e un lungo applauso. È stata accolta così la bara di Sara Campanella, la studentessa uccisa a Messina da un collega di corso universitario

sara campanella

Lacrime, commozione e un lungo applauso. È stata accolta così la bara di Sara Campanella, la studentessa uccisa a Messina da un collega di corso universitario, Stefano Argentino, all’arrivo nella chiesa San Giovanni Battista di Misilmeri (Palermo), dove si svolgeranno i funerali.

Il feretro bianco è stato trasportato a spalla da alcuni amici della ragazza dalla vicina chiesa delle Anime Sante. Molti di indossano una t-shirt con la frase “Mi amo troppo per stare con chiunque“, che la studentessa aveva postato sul suo profilo Facebook.

ARCIVESCOVO PALERMO: “VIOLENZA È FALLIMENTO DI TUTTI”

Nel corpo “trafitto” di Sara “ci sembra che sia racchiuso il dolore di un mondo nel quale ancora domina la violenza. In particolare sulle donne”. Questo un passaggio dell’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice. “Oggi, in questo mondo sempre più segnato da violenta brutalità e lacerato da conflitti, assistiamo alla barbarie di corpi abusati, mutilati, eliminati, ricacciati e rinchiusi in luoghi di tortura – ha affermato Lorefice-. Ma la violenza, ogni forma di violenza, per qualsiasi motivo si scateni, è sempre un fallimento che riguarda tutti. Dice il raffreddamento dell’amore nei cuori di molti”.

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IL GRIDO “SARA VIVE”

Un lungo applauso, un lancio di palloncini bianchi nel cielo e le note di ‘Everglow’, dei Coldplay, ‘Splendore eterno’ hanno poi salutato il feretro di Sara all’uscita. Grande folla e commozione quando la bara bianca ha lasciato la chiesa di San Giovanni Battista. Poco prima che la bara fosse posizionata all’interno del carro funebre, gli amici e il fratello della ragazza hanno urlato al cielo: “Sara vive“. Un urlo accolto da un secondo applauso di tutta la piazza gremita da chi non era riuscito ad entrare nella chiesa dove si sono celebrati i funerali.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)