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L’Iran sta per eseguire tre condanne di amputazione delle dita


Domani in Iran verranno eseguite tre condanne di amputazione delle dita. L’associazione Hrw che contesta le sentenze: “Revocarle immediatamente”

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Domani, 11 aprile, in Iran saranno eseguite condanne all’amputazione di quattro dita della mano destra, a carico di tre uomini incarcerati per furto. Così denuncia Human Rights Watch (Hrw), secondo cui i processi che hanno condotto a queste sentenze sarebbero stati “profondamente iniqui”. In una nota, Hrw evidenzia che secondo le leggi iraniane, le amputazioni vengono in linea di principio eseguite senza anestesia. L’organizzazione internazionale lancia quindi un appello agli Stati membri delle Nazioni Unite a sollecitare con urgenza l’Iran a rispettare i propri obblighi in materia di diritti umani e a revocare immediatamente queste condanne. Human Rights cita una “fonte informata”, secondo cui il 13 marzo l’ufficio responsabile dell’esecuzione delle condanne nel carcere centrale di Urmia, nella provincia iraniana dell’Azerbaigian occidentale, ha convocato Hadi Rostami, 38 anni, Mehdi Sharifian, 42 anni, e Mehdi Shahivand, 29 anni, e ha consegnato loro una lettera dei funzionari della procura che li informava che le loro condanne sarebbero state eseguite già a partire dall’11 aprile.

Bahar Saba, ricercatore sull’Iran di Human Rights Watch, spiega: “L’amputazione è tortura pura e semplice. L’Iran persiste nell’applicare punizioni crudeli e disumane che violano i suoi obblighi in materia di diritti umani. Tutti i funzionari responsabili di aver ordinato e compiuto atti di tortura, compresi i professionisti medici che vi partecipano, sono perseguibili penalmente ai sensi del diritto internazionale”.Le esecuzioni programmate per domani non sono un caso isolato. Human Rights Watch ricorda che prima di loro, hanno subito questa pratica due fratelli, Mehrdad Teimouri e Shahab Teimouri, anch’essi nel carcere centrale di Urmia, nell’ottobre 2024. In questa prigione almeno altri due uomini rischiano l’amputazione. Tornando alla vicenda giudiziaria dei tre uomini le cui esecuzioni saranno eseguite domani, Human Rights riferisce che l’arresto è avvenuto nell’agosto 2017.

I tre sono stati accusati di essersi introdotti in diverse abitazioni e di aver rubato all’interno di casseforti. Nel novembre 2019, a seguito di un processo che l’organizzazione definisce “gravemente iniquo”, la Sezione 1 del Tribunale penale 1 nella provincia dell’Azerbaijan occidentale ha confermato l’accusa e li ha condannati all’amputazione di quattro dita della mano destra in modo tale che “restino solo il palmo delle mani e i pollici”. Human Rights fa sapere che “gli uomini non hanno avuto accesso ad avvocati durante la fase delle indagini e ne hanno visti uno solo due volte: una volta quando hanno firmato i documenti di detenzione e una volta durante le udienze in tribunale. Gli uomini hanno anche affermato che le autorità li hanno torturati e maltrattati mentre erano in custodia presso l’Unità Investigativa della polizia (Agahi) a Urmia” e che “le autorità li hanno costretti a rilasciare dichiarazioni auto-incriminanti, picchiandoli, frustandoli e appendendoli per mani e polsi. Tutti e tre gli uomini hanno successivamente ritrattato le loro confessioni, ma il tribunale si è basato sulle dichiarazioni autoincriminanti, intrise di tortura, per condannarli”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)