Nei pazienti con asma grave, mepolizumab efficace nella real life indipendentemente dai livelli di eosinofili, IgE e FeNO
Mepolizumab ha ridotto le riacutizzazioni clinicamente significative nelle persone affette da asma grave in tutti i sottogruppi di pazienti dello studio REALITI-A caratterizzati da diversi livelli di conta degli eosinofili (BEC), di IgE e di FeNO.
Queste le conclusioni di due analisi dei dati dello studio sopra indicato, condotto nella real life, presentati al Congresso Congiunto dell’American Academy of Allergy, Asthma, and Immunology (AAAAI) e della World Allergy Organization (WAO) del 2025, tenutosi recentemente a San Diego, California (Usa).
Ecco, di seguita, una breve illustrazione dei risultati presentati al congresso.
Prima analisi: efficacia di mepolizumab in sottogruppi con diverse conte di eosinofili al basale
Lo studio ha stratificato i partecipanti in gruppi di <150, ≥150−<300, ≥300−<500, ≥500 cellule BEC/µL e dall’analisi relativa a 822 partecipanti è emerso che i tassi di riacutizzazioni clinicamente significative si sono ridotti rispetto al periodo di pre-esposizione di 1 anno in tutti i sottogruppi BEC a 2 anni dopo l’esposizione al trattamento con mepolizumab.¹
Nello specifico:
– i 98 partecipanti nel gruppo <150 hanno avuto un rate ratio pari a 0,32 (IC95%: 0,25-0,42)
– gli 83 partecipanti nel gruppo ≥150−<300 hanno avuto un rate ratio pari a 0,32 (IC95%: 0,25-0,41)
– i 154 partecipanti nel gruppo ≥300−<500 hanno avuto un rate ratio di 0,29 (IC95%: 0,24-0,36)
– i 277 partecipanti nel gruppo ≥500 hanno avuto un rate ratio di 0,22 (IC95%: 0,18-0,26).¹
Non solo: i ricercatori hanno anche osservato che l’esposizione post-mepolizumab rispetto alla fase pre-esposizione era associata a maggiori probabilità di totalizzare zero eventi di riacutizzazione clinicamente significativa a 2 anni, in tutti i sottogruppi BEC.
Nello specifico:
– il gruppo <150 ha avuto un odds ratio (OR) di 7,11 (IC95%: 3,60-14,06)
– il gruppo ≥150−<300 ha avuto un OR di 11,92 (IC95%: 4,07-34,90)
– il gruppo ≥300−<500 ha avuto un OR di 5,88 (IC95%: 3,22-10,72)
– il gruppo ≥500 ha avuto un OR di 22,65 (IC95%: 12,41-41,33).¹
“Le riduzioni del numero di eventi di riacutizzazione clinicamente significativa osservati ad un anno dopo l’esposizione rispetto al periodo pre-esposizione sono state mantenute dopo 2 anni, a dimostrazione del beneficio sostenuto ottenuto nella real life con mepolizumab”, hanno scritto i ricercatori.¹ “Rispetto al periodo pre-esposizione, il trattamento con mepolizumab ha determinato un aumento delle probabilità di assenza di eventi di riacutizzazione clinicamente significativa osservata a 2 anni dopo l’esposizione”.
Seconda analisi: efficacia di mepolizumab in sottogruppi pazienti con livelli diversi di IgE e di FeNO
Un’altra analisi dei dati dello studio REALITI-A ha rilevato riduzioni simili a quanto osservato sopra delle riacutizzazioni clinicamente significative in base ai livelli di IgE totali (tIgE) e di FeNO al basale.²
Nello specifico:
– i 173 partecipanti del gruppo tIgE<60 kU/L hanno avuto un rate ratio di 0,28 (IC95%: 0,23-0,34)
– i 161 partecipanti del gruppo tIgE≥60–<180 kU/L hanno avuto un rate ratio di 0,28 (IC95%: 0,23-0,34)
– i 174 partecipanti del gruppo tIgE≥180–<500 kU/L hanno avuto un rate ratio di 0,23 (IC95:, 0,18-0,29)
i 166 partecipanti nel gruppo tIgE≥500 kU/L hanno avuto un rate ratio di 0,28 (IC95%: 0,22-0,34).²
I ricercatori, inoltre, hanno anche scoperto che i miglioramenti osservati ad un anno dopo l’esposizione sono stati mantenuti, con il gruppo tIgE<60 kU/L che ha avuto un rate ratio di 0,31 (IC 95%:0,25-0,37), il gruppo tIgE≥60–<180 kU/L con un rate ratio di 0,31 (IC95%: 0,25-0,37), il gruppo tIgE≥180–<500 kU/L con un rate ratio di 0,25 (IC95%: 0,19-0,31), e il gruppo tIgE≥500 kU/L con un rate ratio di 0,3 (IC 95%: 0,24-0,37).²
Per quanto riguarda i livelli di FeNO, è emerso che:
– il gruppo <25 ppb ha avuto un rate ratio di 0,26 (IC95%: 0,21-0,33)
– il gruppo ≥25–<50 ppb ha avuto un rate ratio di 0,27 (IC 95%: 0,21-0,36)
– il gruppo ≥50 ppb ha avuto un rate ratio di 0,28 (IC95%: 0,23-0,35)
Inoltre, si sono avuti miglioramenti sostenuti dei rate ratio ad 1 anno dopo l’esposizione (0,29 [IC 95%: 0,23-0,36]; 0,28 [IC95%: 0,21-0,37], e 0,3 [IC95%: 0,24-0,38], rispettivamente).²
Bibliografia
1. Liu M et al. Mepolizumab Improves and Sustains Clinical Benefits in Patients With Severe Asthma, Independent of Blood Eosinophil Count at Baseline: Real-World Analysis of REALITI-A Results at 2 Years. Presented at: 2025 AAAAI/WAO Joint Congress, February 28-March 3. Abstract 712
2. Lee J et al. Mepolizumab Improves and Sustains Clinical Benefits in Patients With Severe Asthma, Independent of IgE and FeNO at Baseline: Real-World Analysis of REALITI-A Results at 2 Years. Presented at: 2025 AAAAI/WAO Joint Congress, February 28-March 3. Abstract 722.