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Diabete di tipo 1: nuovi dati real-world di semaglutide e tirzepatide


Diabete di tipo 1, l’uso off-label real-world di semaglutide e tirzepatide riduce emoglobina glicata e peso corporeo

tirzepatide cellule beta glucagone nasale

Gli adulti con diabete di tipo 1 hanno mostrato maggiori riduzioni del peso corporeo e dei livelli di emoglobina glicata dopo aver utilizzato semaglutide o tirzepatide off-label rispetto a quanti non hanno assunto di tali farmaci, come rilevato da uno studio retrospettivo pubblicato sulla rivista Diabetes Technology & Therapeutics.

Gli adulti affetti da diabete di tipo 1 sono sempre più spesso in sovrappeso o obesi, in parte a causa della terapia insulinica intensiva. I nuovi farmaci non insulinici che agiscono sia sull’iperglicemia che sulla perdita di peso sono approvati per le persone con diabete di tipo 2, hanno premesso i ricercatori. Questi farmaci riducono anche le malattie cardiovascolari, la principale causa di mortalità nelle persone con diabete, pertanto questo studio ha valutato l’uso nel mondo reale di semaglutide e tirzepatide in adulti con diabete di tipo 1 seguiti in una clinica specializzata per il diabete.

«Dopo 1 anno, si può vedere chiaramente che sia semaglutide che tirzepatide hanno portato a una perdita di peso significativa, con un miglioramento altrettanto significativo dei livelli di emoglobina glicata» ha affermato l’autore senior Satish Garg, professore di medicina e pediatria presso il Barbara Davis Center for Diabetes, University of Colorado Anschutz Medical Campus. «Con tirzepatide, la perdita di peso è stata quasi 2,5 volte maggiore rispetto a semaglutide».

I ricercatori hanno condotto uno studio retrospettivo su 150 adulti di almeno 18 anni di età con diabete di tipo 1 in trattamento con più iniezioni giornaliere di insulina o con una pompa per insulina. La popolazione era composta da 50 pazienti a cui era stato prescritto semaglutide, 50 a cui era stato prescritto tirzepatide e altri 50 che non assumevano farmaci per la perdita di peso. I gruppi di studio sono stati abbinati in base a età, durata del diabete, sesso, indice di massa corporea (BMI) e livello di emoglobina glicata (HbA1c) al basale.

Tirzepatide e semaglutide efficaci nel controllo di glicemia e peso corporeo
Dopo 1 anno, nel gruppo tirzepatide è stata riscontrata una diminuzione media di 7,5 kg/m2 del BMI rispetto a una riduzione di 3 kg/m2 nel gruppo semaglutide e nessuna variazione nel gruppo di controllo (P per differenza tra gruppi <0,0001). Il peso corporeo è diminuito in media di 22,4 kg a 1 anno con tirzepatide rispetto a 8,7 kg con semaglutide (P per differenza tra gruppi <0,0001). Una perdita di peso di almeno il 10% è stata ottenuta dall’87% degli adulti che hanno utilizzato tirzepatide, dal 47% di quelli che hanno assunto semaglutide e da nessun paziente nel gruppo di controllo (P<0,0001).

La HbA1c è diminuita a 1 anno dello 0,68% nel gruppo tirzepatide e dello 0,54% nel gruppo semaglutide in confronto a un calo dello 0,04% nei controlli (P=0,006 per semaglutide rispetto ai controlli; P<0,0001 per tirzepatide rispetto ai controlli). Sono state osservate maggiori riduzioni nella dose giornaliera totale di insulina, nella dose di insulina basale e nella dose di bolo di insulina con tirzepatide rispetto ai controlli a 1 anno, ma non è stata rilevata una differenza significativa nella dose di insulina tra i gruppi semaglutide e di controllo.

Gli adulti che hanno ricevuto più iniezioni giornaliere di insulina e quelli che hanno utilizzato una pompa per insulina o un sistema di somministrazione automatica di insulina hanno avuto riduzioni simili di BMI e HbA1c sia con semaglutide che con tirzepatide, anche se le tendenze mostravano maggiori diminuzioni per quanti facevano uso di pompe per insulina.

«I numeri erano sproporzionati, nel senso che il numero di persone nel gruppo con più iniezioni giornaliere era così basso che ha reso difficile fare un confronto» ha fatto presente Garg in merito all’analisi del metodo di somministrazione dell’insulina.

Ha affermato che sono necessari studi clinici randomizzati che valutino semaglutide e tirzepatide nelle persone con diabete di tipo 1, per approfondire le questioni relative alla titolazione della dose e alla necessità di monitorare la chetoacidosi diabetica e l’ipoglicemia. Tuttavia i dati del mondo reale mostrano i potenziali benefici che i farmaci a base di incretine potrebbero fornire ai pazienti con diabete di tipo 1.

«Questa particolare classe di farmaci aiuterà immensamente a ridurre l’onere delle malattie cardiovascolari e della nefropatia nelle persone con diabete di tipo 1 e forse a prolungarne la vita» ha commentato.

Referenze

Snell-Bergeon JK et al. Effectiveness of Semaglutide and Tirzepatide in Overweight and Obese Adults with Type 1 Diabetes. Diabetes Technol Ther. 2025 Jan;27(1):1-9. 

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