Un test condotto da Revealing Reality ha dimostrato quanto sia facile per un bambino di 5 anni imbattersi su Roblox in contenuti sessuali espliciti e interagire con “predatori” adulti
Un’indagine dai risultati “profondamente inquietanti” svela quanto sia facile per i bambini imbattersi in contenuti inappropriati e interagire con adulti sconosciuti su Roblox, la popolarissima piattaforma di gioco con oltre 85 milioni di utenti giornalieri, il 40% dei quali under 13.
Lo studio condotto da Revealing Reality e ripreso dal Guardian ha mostrato come anche bambini di 5 anni possano accedere a chat vocali e testuali, ambienti sessualmente espliciti e subire richieste da parte di adulti, nonostante le recenti modifiche alle impostazioni di sicurezza. I ricercatori per dimostrarlo hanno creato avatar fittizi di diverse età e svelato interazioni pericolose.
Hanno scoperto ad esempio che i loro avatar di prova ascoltavano conversazioni tra altri giocatori su attività sessuali, ma anche versi, rumori di leccate, baci e grugniti, mentre utilizzavano la funzione di chat vocale. Roblox afferma che tutte le chat vocali, disponibili per gli account verificati telefonicamente e registrati come appartenenti a utenti di età pari o superiore a 13 anni, sono soggette a moderazione in tempo reale tramite intelligenza artificiale.
Un avatar di prova registrato come adulto è stato però in grado di chiedere i dettagli Snapchat dell’avatar di prova di cinque anni utilizzando un linguaggio appena codificato. Sebbene Roblox affermi che la chat testuale in-game sia soggetta a filtri e moderazione integrati, il rapporto afferma che questo è un esempio di quanto facilmente tali misure possano essere aggirate, creando opportunità per comportamenti predatori.
Roblox ammette l’esistenza di “cattivi attori” sulla piattaforma, ma si difende parlando di un problema sistemico e chiede la collaborazione dell’intero settore e dei governi. La società sostiene di aver introdotto oltre 40 miglioramenti alla sicurezza solo nel 2024, ma esperti e genitori restano scettici.
Il direttore della ricerca Damon De Ionno critica l’inefficacia dei filtri e la presenza di milioni di giochi con descrizioni fuorvianti: “Come possono i genitori controllare tutto questo?”. Beeban Kidron, attivista per la sicurezza digitale, denuncia un “fallimento sistemico” nella protezione dei minori.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)